Mia figlia ha 20 anni e ha sempre fatto sport; da circa un anno, però, si è fissata con il peso: ha abolito dalla sua dieta pasta, pane e olio ed è dimagrita molto. Ho provato a parlarle, ma lei si rifiuta di affrontare l’argomento e mi dice che sono io quella fissata e che non c’è nessun problema…
E’ già molto importante (e purtroppo non così frequente) che i genitori si accorgano che qualcosa non va. Se è relativamente facile proporre a un bambino una assistenza medica specialistica, la questione è sicuramente più complessa quando si parla di adolescenti o adulti, che sono a tutti gli effetti responsabili in prima persona della propria salute e possono pretendere di averne il controllo, anche se in realtà non ne sono in grado.
Purtroppo,infatti, non è raro che i pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare giungano per la prima volta all’attenzione del medico in occasione di un ricovero per grave malnutrizione.
Quello che è importante sapere è che i disturbi del comportamento alimentare sono ufficialmente compresi nelle patologie di tipo psichiatrico e che non è raro che anoressia e bulimia si associno ad altri disturbi quali sindromi ansioso – depressive o disturbi della personalità.
Il migliore approccio possibile al paziente affetto da DCA è quello coordinato d’equipe, che dovrebbe comprendere da subito almeno, oltre al dietologo, anche psichiatri e psicoterapeuti esperti e coordinati tra di loro; inoltre il progetto terapeutico dovrebbe coinvolgere, se in accordo, anche la famiglia del paziente.
Lascia un Commento